Detrazioni edilizie e cessione del credito: il punto sulla normativa

Detrazioni edilizie e cessione del credito: il punto sulla normativa

Dopo le numerose modifiche succedutesi nel tempo, la disciplina delle detrazioni edilizie e della cessione del credito ha visto le ultime modifiche ad opera della conversione in legge del D.L. n. 39/2024, che ha previsto nuove misure restrittive per la cessione e l'utilizzo dei crediti edilizi, rateizzazione in 10 quote dal 2024 per superbonus, detrazione 75% per eliminazione barriere architettoniche e sismabonus, detrazione per recupero edilizio al 30% dal 2028. Confermato il generale blocco delle opzioni per cessione del credito/sconto in fattura, e introdotte contestualmente numerose limitazioni alla disciplina generale delle detrazioni edilizie.

Modifiche alla disciplina della cessione del credito

È confermata la sostanziale eliminazione dal 30 marzo scorso, della possibilità di opzione per cessione del credito o sconto in fattura, pur con alcune misure di salvaguardia per determinati interventi già avviati.

Modifiche alla disciplina delle detrazioni edilizie

La Legge di conversione ha introdotto alcune limitazioni alla disciplina generale delle detrazioni edilizie. In particolare:

  • comunicazione preventiva per interventi superbonus: Con D.L. 29 marzo 2024, n. 39, è stato introdotto un nuovo obbligo di comunicazione, rispettivamente ad ENEA e al "Portale nazionale delle classificazioni sismiche" gestito dal Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri, delle informazioni relative ad interventi superbonus di efficientamento energetico e antisismico.
  • superbonus, detrazione 75% e sismabonus in 10 quote dal 2024: con riferimento alle spese sostenute dal 2024, in relazione agli interventi superbonus, di eliminazione delle barriere architettoniche con detrazione 75%, e sismabonus, la detrazione è ripartita in dieci quote annuali di pari importo.
  • riduzione aliquota recupero edilizio: la detrazione per recupero edilizio è disciplinata dal 2012, "a regime" dall'articolo 16-bis, TUIR che prevede la detraibilità del 36% delle spese sostenute, nel limite di € 48.000 ad unità immobiliare. Dopo i numerosi interventi succedutisi negli ultimi anni del D.L. n. 83/2012, del D.L. n. 63/2013 e da ultimo, della Legge n. 234/2021, in assenza di ulteriori proroghe, dal 1° gennaio 2025, la detrazione per recupero edilizio tornerà alla percentuale del 36%, nel limite di spesa di € 48.000,00.

Attività di controllo da parte dei Comuni

L'art. 4-ter, D.L. n. 39/2024, inserito in sede di conversione in Legge, ha introdotto un nuovo onere di segnalazione in capo agli uffici comunali, in caso di inesistenza di determinati interventi edilizi.

La norma prevede infatti qualora il competente ufficio comunale che, nell'ambito delle attività di vigilanza e di controllo previste dal D.P.R. n. 380/2001 (TUE), rilevi l'inesistenza, totale o parziale, degli interventi di cui agli articoli 119 e 121, comma 2, D.L. n. 34/2020, è tenuto a fornire segnalazione qualificata agli uffici della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate nella cui circoscrizione sono ubicati gli immobili oggetto della segnalazione.

La norma istituisce un sistema "premiale" nei confronti dei Comuni che collaborano attivamente alle operazioni di vigilanza circa l'effettiva realizzazione degli interventi agevolati con bonus edilizi.

“Detrazioni edilizie” - dal Centro Studi, la seconda edizione 2024 del volume SEAC

Considerate le numerose novità intervenute nei primi mesi del 2024 sulla disciplina delle detrazioni edilizie e relative opzioni per cessione del credito e sconto in fattura, quest’anno è stata pubblicata una seconda edizione del testo “Detrazioni edilizie”, in modo da districarsi nella complessa disciplina con informazioni certe e aggiornatissime.

Alla luce delle più recenti previsioni normative e documenti interpretativi, il testo illustra la disciplina delle detrazioni spettanti per:

  • interventi di recupero del patrimonio edilizio;
  • interventi di riqualificazione energetica degli edifici (cd. ecobonus);
  • interventi di adozione di misure antisismiche e di riduzione del rischio sismico (cd. “sisma bonus”);
  • interventi di efficientamento energetico e “antisismici” (cd. “superbonus”);
  • acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per l’arredo degli immobili oggetto di interventi edilizi (cd. “bonus arredo”);
  • interventi di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici (cd. “bonus facciate”);
  • interventi di sistemazione a verde di aree pertinenziali (cd. “bonus verde”).

Un’apposita sezione è dedicata alle modalità alternative di fruizione della detrazione, ovvero la cd. “cessione del credito” nonché lo “sconto in fattura”, come da ultimo modificati ad opera del D.L. n. 39/2024 e relativa Legge di conversione.

La trattazione è completata da tabelle, schemi riassuntivi ed esempi di documentazione, al fine di rendere più agevole la lettura e la comprensione dei concetti illustrati.

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